PARLANO DI NOI


Il Forchettiere

La giovane veneta Eleonora Andriolo è tra gli chef emergenti del nord Italia: al suo “Acchiappagusto” ad Arcugnano (Vicenza) esprime una cucina raffinata

 

Veneta e giovanissima – ha appena 29 anni – Eleonora Andriolo inizia a lavorare nella ristorazione a 23 anni, prima in sala ma, affascinata dalla materia prima, non ci mette molto ad arrivare in cucina, dove, sotto l’attenta guida di papà Flavio, esprime il meglio di sé, diventando in pochissimo tempo una delle più giovani chef emergenti del Nord Italia. Dirige la cucina del suo ristorante ad Arcugnano (VI) L’Acchiappagusto – L’emozione dei sapori dal 2014, coadiuvata dal padre, da Marta e Sofia, sua sorella, con la quale, nel 2018, ha aperto anche un bistrot a Grumolo (VI), L’Alchimista del gusto.

Ad accorgersi di lei, oltre a guide e riviste specializzate, anche emtittenti TV che la invitano spesso ad eventi ed a contests gastronomici di rilievo. Riceve importanti riconoscimenti anche dall’Accademia della Cucina Italiana per il suo uso in cucina di erbe spontanee. Ambasciatrice del Gusto dall’Ottobre 2019, L’Acchiappagusto entra nella Guida dell’Espresso “I Ristoranti ed i Vini d’Italia, nella guida “Venezia a tavola” e “Le guide ai sapori e ai piaceri” di Repubblica.

Eleonora oltre alla cucina, ama viaggiare ed il viaggio è un elemento fondamentale per chi fa il suo lavoro e per chi, come lei, è sempre alla scoperta di nuovi profumi, di nuovi gusti ed emozioni da riportare nella propria cucina. E’proprio da un suo viaggio che nasce un suo piatto firma “La mia Marrakesh” un risotto alla barbabietola, con olio d’argan, tartufo nero dei colli e crema di asiago. Un piatto ben bilanciato, tanto particolare quanto buono, che adesso non riesce più a togliere dal menù.

Il palato fine lo ha ereditato da nonna Elvi, che ancora oggi assaggia i suoi piatti prima che Eleonora decida d’inserirli in carta. Nei periodi di chiusura del suo ristorante non si ferma ma partecipa a corsi per affinare le sue tecniche, stage presso ristoranti stellati e masterclass di alta pasticceria con la chef pluripremiata Cècile Farkas Moritel.

Eleonora cucina ogni prodotto che propone nel suo ristorante a partire da pane e grissini, antipasti, primi e secondi ma confessa il suo amore infinito per i dolci… E pensare che i suoi spaghetti scampi ed agrumi è un vero atto d’amore verso chi lo mangia.

Il ristorante si trova ad Arcugnano, sui colli Berici, ed ha un dehors con una magnifica vista su Vicenza. Il locale conta di 30 coperti all’interno che nella bella stagione si vanno a sommare con i 30 esterni (pre Covid). Arredamento e mise en place classico che rispecchia e rispetta la location nella quale si trova. Servizio puntuale e cortese e carta dei vini completa con ricarchi molto onesti. Il menù, prettamente di pesce, si basa molto sul pescato del giorno: qualità e freschezza la fanno da padrone.

 

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Corriere della Sera

A sud di Vicenza sorge una piccola dorsale di roccia dal morbido profilo. Sono i colli Berici, che nel linguaggio comune vengono spesso indicati come Monti Berici perchè a differenza dei vicinissimi Colli Euganei, sono costituiti di roccia calcarea, soggetta al fenomeno del "carsismo" che riesce a scolpire nel territorio suggestive grotte e scorci naturali. I Berici sono i luogo ideale per passeggiare e per corsi naturalistici da compiere nei boschi e lungo i sentieri di campagna che costeggiano le pendici dei colli. Oltre al cammino Fogazzaro-Roi, ci sono altri percorsi, itinerari ed escursioni da compiere a piedi, in bivim in mountain bike o a cavallo per coprire le bellezze naturali della terra Berica, come la Val Liona, Lumignano, la Riviera Berica, le gritte e i mulini di Mossano. Proprio a Mossano merita una visita alla grotta di San Bernardino da Siena. Altro must dei colli Berici è il Lago di Fimon, nel comune di Arcugnano, un trionfo di Flora, fauna e storia tanto che intorno al lago è sorto un sito archeologico, la cui importanza fu riconosciuta  già nel XIX secolo dal naturalista Paolo Lioy. Di Grande bellezza anche le visite ai luoghi di culto, alla scoperta di eremi, come quello di San Cassiano e di San Donato, di chiese storiche come la chiesa di Santa Maria di Orgiano e l'antica Pieve di Nanto. Tra tutte immancabile a vicenza una visita al Santuario della Madonna di Monte Berico. dove Andrea Palladio operò una aggiunta classica alla chiesa del '400. Palladiane sono anche le Ville Venete che sorgono ai piedi dei colli, come Villa Valmarana "ai Nani" con lo straordinario ciclo di affreschi del Tiepolo, e  villa Capra detta "La Rotonda", uno dei capolavori dell'architetto vicentino. Meritano una visita anche i resti delle roccaforti medievali, la Rocca dei Vescovi a Brandola e la chiesa di San Giovanni in Monte a Zovencedo, costruita su un antico sito templare.

Tra una visita d'arte e una passeggiata tra i Colli, da coprire anche la cucina berica che punta alla valorizzazione dei prodotti locali. Due consigli, il Ristorante Acchiappagsto - Emozioni dei Sapori (chef Eleonora Andriolo) di Arcugnano, e il ristorante Trequarti (chef Alberto Basso) a Val Liona.


Stefano Kitchen

Conosco la Chef Eleonora Andriolo in una bella sera d’estate di qualche anno fa, nel mio dopo cena sulla bella terrazza del suo ristorante ad Arcugnano (VI) – Ristorante Acchiappagusto, L’Emozione dei sapori. Dopo anni di frequentazione dei suoi locali (sì perché assieme al papà Flavio, Marta, ed alla sorella Sofia, Eleonora ha anche un ristorante a Grumolo, L’Alchimista del gusto) ho avuto l’occasione ed il piacere di poterla intervistare in una diretta Instagram.

Veneta e giovanissima (29 anni – ndr) Eleonora inizia a lavorare nella ristorazione a 23 anni, prima in sala ma, affascinata dalla materia prima, non ci mette molto ad arrivare in cucina, dove, sotto l’attenta guida del padre, esprime il meglio di sé, diventando in pochissimo tempo una delle giovanissime Chef emergenti più in luce in Veneto… ad accorgersi di lei, oltre a guide e riviste specializzate, anche emtittenti TV locali che la invitano spesso ad eventi ed a contests gastronomici di rilievo.

Riesce a combinare benissimo la sua passione per i sapori e per il cibo con la sua passione per il viaggio. Due passioni che vanno di pari passo alla scoperta di nuovi profumi, di nuovi gusti, di spezie ed erbe aromatiche da riportare nella sua cucina. Ed è proprio così che nasce un suo piatto firma “La mia Marakesh” un risotto alla barbabietola, on olio d’argan, tartufo nero dei colli e crema di asiago. Un piatto ben bilanciato, tanto particolare quanto buono, che adesso non riesce più a togliere dal suo menù.

Esperta alchimista di sapori, amante delle spezie e delle erbette aromatiche, il palato fine lo ha ereditato dalla nonna, che ancora oggi assaggia i suoi piatti prima che Eleonora li metta nel menù. Come capirete la cucina ce l’ha nel sangue, ma non per questo si adagia sugli allori. Nei periodi di chiusura del suo ristorante Eleonora viaggia alla scoperta di nuovi sapori, fa corsi per affinare le sue tecniche e stages presso ristoranti stellati.

Nei giorni di lavoro si alza presto, va a far la spesa poi si chiude nella cucina del suo ristorante sino a che l’ultimo cliente non è andato via. Il messaggio che passa è che non basta saper fare un bel piatto o una bella presentazione per essere uno Chef, bisogna fare tanta, tanta pratica, avere tanta pazienza, voglia di fare e soprattutto tantissima determinazione.

Eleonora, da Executive Chef, cucina ogni prodotto che propone nel suo ristorante a partire da pane e grissini, antipasti, primi e secondi ma mi confessa il suo amore infinito per i dolci… E pensare che la ricetta che mi ha dato in diretta dei suoi spaghetti scampi ed agrumi è un vero atto d’amore verso chi lo mangia… Per la ricetta?

Non vi svelo niente e v’nvito ad andarli a mangiare all’Acchiappagusto e di lasciarvi emozionare dai sapori!”

Enjoy!

 

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Enordest

"Eleonora Andriolo e la sua anguilla alla brace"

 

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Italia a tavola

"Eleonora Andriolo guida l'Acchiappagusto Gioventù, curiosità e ricerca ai fornelli"

 

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Venezia Channel

"FACCE DA CHEF: Eleonora Andriolo"

 


Sgaia Land

Eleonora Andriolo, giovanissima Chef di 27 anni, è alla guida del Ristorante Acchiappagusto ad Arcugnano (Vicenza) nel cuore dei Colli Berici. La critica più temuta? Quella della nonna!

La sua cucina è istinto, curiosità, ricerca e studio, rispettosa della tradizione veneta
ed espressione delle tradizioni e della storia di questo territorio, ma ha anche il sapore di terre lontane, mete dei viaggi di formazione della giovane cuoca. La cucina della giovane vicentina Chef Eleonora Andriolo riflette l’essenza del  suo carattere: è caparbia, determinata, tenace, coraggiosa e vivace. Un amore totalizzante quello di Eleonora Andriolo, iniziato più di dieci anni fa, quando, dopo aver messo definitivamente nel cassetto il diploma di ragioneria, si è dedicata alla realizzazione del suo sogno: diventare cuoca.

La passione per la cucina è nata molti anni fa nella cucina di nonna Elvi, dove Eleonora, allora bambina, trascorreva lunghi pomeriggi mentre mamma e papà erano al lavoro. «Amavo lavorare la materia prima, assemblare gli ingredienti per poi vedere il prodotto finito. Ricordo la felicità che sentivo crescere dentro nel vedere i miei genitori mentre assaggiavano un dolce fatto con le mie mani». Ed è proprio la nonna materna, la critica più temuta: «Chiamo sempre nonna Elvi quando preparo un nuovo menu. Lei assaggia silenziosa, poi a fine pasto mi fa chiamare, mi fa sedere accanto a lei e mi recensisce ogni piatto. Ciò che amo di più è la frase finale che pronuncia sempre, inesorabilmente. Mi dice di non scrivere su carta, “Eleonora, appunta tutto a mente e nel cuore”. Come dire: “Mettici più testa e passione” ed è ciò che cerco di fare ogni giorno da quando ho iniziato a lavorare nel ristorante di papà».

Eleonora ha 27 anni ed ha la consapevolezza delle responsabilità e delle fatiche che dovrà affrontare. «È ciò che ho scelto e oramai è parte di me e della mia vita. Lo so: stare in cucina è faticoso, talvolta logorante. Non mi faccio scoraggiare. Sono determinata, forse un po’ folle, ma attraverso i miei piatti riesco a raccontare ciò che mi circonda: è un atto con cui dono una parte di me stessa agli altri». Spiega la giovane Chef seduta a uno dei tavoli della terrazza del suo ristorante Acchiappagusto ad Arcugnano, nel cuore dei Colli Berici.

 

Perchè parlarvi di Eleonora? Non solo per la scelta e la tempra decisamente sgaia che può essere di ispirazione per molti, ma perchè Eleonora è parte di una squadra tutta al femminile, come noi di Sgaialand! Il ristorante è stato avviato assieme al padre Flavio quattro anni fa e in sala ci sono la sorella Sofia, Marta Sofia, la compagna del padre Flavio, mentre Anna aiuta Eleonora in cucina.

Nel 2015, ha frequentato numerosi corsi di alta cucina, per poi, nel 2016, impegnarsi in uno stage prolungato al ristorante stellato “Esplanade” di Desenzano del Garda dove ha affiancato lo Chef Massimo Fezzardi in cucina. Il 2018 è stato dedicato alla pasticceria. «Adoro preparare i dolci: rappresentano la conclusione di ogni pasto e devono accompagnare il commensale per lungo tempo lasciando un buon ricordo, non troppo dolce, ma soprattutto leggero». Nel 2018 decide di affinare le sue conoscenze e frequenta una master class di alta pasticceria con la pluripremiata Chef Pâtissière Cècile Farkas Moritel. «Cos’amo della pasticceria? L’estrema precisione: se sbagli una crema, la butti via. Adoro il tempo che richiede la preparazione di un dolce: io lavoro in silenzio, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando non c’è ancora nessuno nel ristorante. Provo e riprovo nuovi dolci, sperimento».

La cucina di Eleonora Andriolo

La cucina di Eleonora Andriolo è attenta alla tradizione veneta, vicentina e veneziana. «La cucina è espressione di tradizioni, abitudini, della storia di un territorio – spiega Eleonora Andriolo – Nonna Elvi, mi regalò un ricettario scritto a mano con oltre mille ricette: un gesto che mi fece riflettere dandomi la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ciascun Chef nel preservare le tradizioni culinarie del territorio veneto cercando di evolvere la cucina, ma con un profondo rispetto per lo stile italiano». La cucina di Eleonora ha anche il sapore di terre lontane, luoghi scelti come meta nei suoi viaggi di formazione. «Come tutti gli Chef, non ho molto tempo libero – spiega – quindi quando posso parto e le mete che scelgo rappresentano le tappe di un lungo viaggio programmato per affinare le mie conoscenze in materia di tradizioni culinarie». Dai suoi viaggi sono nati piatti come “La mia Marrakech”, risotto alla barbabietola con tartufo, carcadè e crema di Vezzena e “Orchidea framboise”, una torta monoporzione a base di mousse di vaniglia del Madagascar e lamponi, o ancora la “Battuta di scampi di Manfredonia al lime con granita di bergamotto e prosecco”.

 

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Giornale di Vicenza

Si dice che la cucina sia il regno delle donne.Eppure, quando si raggiungono alti livelli, i fornelli diventano una prerogativa quasi unicamente maschile.Lo sa bene Eleonora Andriolo, chef vicentina classe 1991, che racconta: «È un ambiente che definirei a tratti maschilista, ma il cosiddetto sesto senso femminile è stato la mia arma segreta».

Figlia d'arte, Eleonora Andriolo ha seguito le orme del papà Flavio e, dopo aver frequentato nel 2018 a Parigi una master class di alta pasticceria con la pastry chef Cècile Farkas Moritel e aver lavorato al ristorante stellato "Esplanade" di Desenzano del Garda sotto la guida dello chef Massimo Fezzardi, la giovane berica ha iniziato a gestire in autonomia il suo "Acchiappagusto-Emozioni dei sapori" ad Arcugnano. «Premetto che mi piace mangiare, ma in casa non cucino io - spiega ridendo la chef che si è diplomata in ragioneria - ci pensa il mio compagno, che fa altro nella vita ma è bravissimo a sfornare piatti...l'ho scelto bene.A parte gli scherzi, c'è solo una pietanza che amo preparare tra le mura domestiche e che mi manca quando sono all'estero: gli spaghetti al pomodoro.Una ricetta che può sembrare banale, invece non lo è.Per questo la faccio realizzare agli aspiranti cuochi che vengono in prova nel mio ristorante».
Il passaggio segreto c'è, ma Andriolo non vuole svelarlo «Altrimenti che mistero è?».Forse è il classico mezzo cucchiaino di zucchero che metteva la nonna nel pomodoro per toglierne l'acidità.Ma andiamo avanti. «Anche per quanto riguarda i dolci sono atipica - prosegue -: ho una predisposizione naturale nel crearli, ma non amo mangiarli.Il mio cavallo di battaglia è "Lussuria": una mousse al pistacchio con morbido caramello e chantilly al cioccolato fondente».

Ma Eleonora cosa prepara agli amici che vanno a cena a casa sua? «Il mio must è la piovra arrostita con crema di pistacchio e pomodoro.Se non si è capito mi piace abbinare il pesce alla tradizione del territorio, per questo un altro piatto che adoro sono le capesante con tartufo dei colli berici.Il loro profumo mi ricorda l'infanzia: se chiudo gli occhi, annuso mi vedo a casa mentre papà cucina».
E proprio la tradizione veneta l'ha fatta da padrona lo scorso ottobre ad Istanbul, quando la chef vicentina è stata chiamata a cucinare per l'ambasciata. «Ho proposto i classici cicchetti veneziani - chiarisce - baccalà mantecato, lingua, sarde in saor.Il tutto bagnato con delle bollicine.Quelle della cantina Villa Rinaldi sono le mie preferite».E da questi viaggi cosa ha portato a casa, nella sua cucina? «La passione per le spezie che utilizzo spesso nei miei piatti; nasce così il risotto "La mia Marrakech" con brodo di barbabietola, olio d'argan, tartufo e crema di Asiago.E a tal proposito a breve lancerò anche degli oli profumati da cucina».Perché, come diceva Coco Chanel: una donna senza profumo è una donna senza avvenire.

 

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Micaela Scapin


Gatte Vicentine


Monini in Tour


Accademia Italiana della Cucina

Notizie di particolare interesse: 

Quando arrivi sembra la tipica trattoria sui Colli Berici con una bellissima terrazza panoramica sulla città di Vicenza, invece dentro si scopre una realtà molto valida con l'appassionata famiglia Andriolo che si divide i compiti: Eleonora in cucina, con un suo credo gastronomico rispettoso della tradizione veneta a cui aggiunge anche istinto e ricerca, mamma Marta e sorella Sofia in sala competenti e affabili. I piatti, in maggioranza di pesce, e i dolci passione di Elonora, gratificano la gola degli amanti della buona tavola. Carta dei vini del territorio ben assortita ed economica.

Piatti tipici: 

Emozione del mare percorso di 5 assaggi: 2 crudi e 3 cotti
Animelle di vitello dolce salato con acciughe del Mar Cantabrico
Anguilla cotta alla brace con insalatina di finocchio, arancio e cremoso di liquirizia.
Secreto di maialino su purea di timo e salsa di frutto di bosco.
Il sole e le Langhe con pistacchio , nocciole e mandorle.
Cappuccio al gin, profumo di brandy e salsa al tamarindo
Capretto cotto al sambuco con patè dei suoi fegatini, ricotta caprina, erbette di primavera misticanza selvatica
Orchidea Framboise, dolce gourmet a base di vaniglia del Madagascar e lamponi freschi

Piatto da non perdere: 

Piovra arrostita su crema di pomodori Petrilli e pistacchi di Bronte

 

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Cucine d'Italia

"Una perla gourmand incastonata nei Colli Berici"

 

Una perla incastonata nel verde dei Colli Berici, nel cuore di una terra ricca di bellezze artistiche, storiche e naturali, a pochi chilometri a sud di Vicenza: il ristorante Acchiappagusto Emozioni dei Sapori.

Un angolo del gusto dove è possibile assaporare i piatti tradizionali del territorio rivisitati dalla chef Eleonora Andriolo: la sua cucina è istinto, curiosità, ricerca e studio, rispettosa della tradizione locale ed espressione delle tradizioni e della storia del Veneto, ma ha anche il sapore di terre lontane, mete dei viaggi di formazione della giovane cuoca, di soli 27 anni.
La passione per la cucina è nata molti anni fa nella cucina di nonna Elvi, dove Eleonora, allora bambina, trascorreva lunghi pomeriggi mentre mamma e papà erano al lavoro. «Amavo lavorare la materia prima, assemblare gli ingredienti per poi vedere il prodotto finito. Ricordo la felicità che sentivo crescere dentro nel vedere i miei genitori mentre assaggiavano un dolce fatto con le mie mani. Chiamo sempre nonna Elvi quando preparo un nuovo menu. Lei assaggia silenziosa, poi a fine pasto mi fa chiamare, mi fa sedere accanto a lei e mi recensisce ogni piatto. Ciò che amo di più è la frase finale che pronuncia sempre, inesorabilmente. Mi dice di non scrivere su carta, “Eleonora, appunta tutto a mente e nel cuore”. Come dire: “Mettici più testa e passione” ed è ciò che cerco di fare ogni giorno da quando ho iniziato a lavorare nel ristorante di papà».
È stato infatti il padre, il ristoratore Flavio Andriolo, a trasmettere a Eleonora la dedizione per la cucina. La giovane cuoca lo ha affiancato per lungo tempo nel ristorante di famiglia, l’Antica Osteria Ca’ D’Oro, nel cuore di Vicenza. Dal cuore industriale del Veneto, l’attività della famiglia Andriolo si spostò in Austria per una breve esperienza con un piccolo ristorante. Poi, la scelta di tornare nei luoghi d’origine e, da qui, la ricerca di uno spazio adatto per creare il ristorante Acchiappagusto Emozioni dei Sapori.

«Stavamo cercando un luogo capace di esprimere la mia identità, la mia idea di cucina attraverso un ambiente tranquillo, familiare e intimo. Ci piaceva l’idea di un vecchio ristoro immerso nel verde e nella quiete dei Colli Berici. Alcuni amici ci descrissero una vecchia osteria chiusa e diroccata vicino a un bosco. L’ambiente era completamente da rifare e da ristrutturare, ma abbiamo deciso con il cuore. Ci siamo innamorati del panorama che si gode dalla terrazza. Quando si arriva di mattina c’è un silenzio tale che sembra di essere una cosa sola con il bosco. E talvolta di sera ci fanno visita cervi e cerbiatti, mentre non è poi così raro vedere dalle finestre della sala, grandi aquile mentre volteggiano nell’aria». Immerso nell’incantato panorama dei Colli Berici, in un prezioso fazzoletto di terra ricco di bellezze paesaggistiche, cultura, arte, sapori e tradizione enogastronomica, con una terrazza che fa da palcoscenico alla città di Vicenza, il ristorante Acchiappagusto offre una cucina dai sapori autentici, ma con attenzione all’evoluzione e al rinnovo, ricercando continuamente nuove ispirazioni, ma pur sempre nel rispetto delle tradizioni culinarie del territorio, impiegando selezionati ingredienti locali vivacizzati da spezie internazionali, con il risultato di gustose pietanze da abbinare a una carta dei vini di 140 etichette, dove spiccano le selezioni italiane e le etichette della Strada dei Vini dei Colli Berici.

«La cucina è espressione di tradizioni, abitudini, della storia di un territorio – spiega Eleonora Andriolo – Nonna Elvi, mi regalò un ricettario scritto a mano con oltre mille ricette: un gesto che mi fece riflettere dandomi la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ciascun Chef nel preservare le tradizioni culinarie del territorio veneto cercando di evolvere la cucina, ma con un profondo rispetto per lo stile italiano». «Come tutti gli Chef, non ho molto tempo libero – spiega – quindi quando posso parto e le mete che scelgo rappresentano le tappe di un lungo viaggio programmato per affinare le mie conoscenze in materia di tradizioni culinarie». Dai suoi viaggi sono nati piatti come “La mia Marrakech“, risotto alla barbabietola con tartufo, carcadè e crema di Vezzena e “Orchidea framboise“, una torta monoporzione a base di mousse di vaniglia del Madagascar e lamponi, o ancora la “Battuta di scampi di Manfredonia al lime con granita di bergamotto e prosecco“.

 

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Pastificio dei Campi

Collaborazione con l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, ente no profit impegnato nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano.

Per l’occasione, 21 Ambasciatori del Gusto coinvolti nell’iniziativa hanno elaborato una ricetta pensata per il formato di pasta contenuto in ciascuna casella del calendario:

Alessandro Billi, Andrea Medici, Aurora Mazzucchelli, Barbara Pollastrini, Cristina Bowerman, Mimmo De Gregorio, Eleonora Andriolo, Eugenio Boer, Pasquale Caliri, Gianvito Matarrese, Gioacchino Sensale, Giuseppe Romano, Luca Marchini, Marco Stabile, Marina Ravarotto, Nino Mosca, Oliver Glowig, Paolo Gramaglia, Salvatore Bianco e Stefano Masanti.

Cameo finale, per il giorno del 24 dicembre, la ricetta partenopea della tavola della Vigilia elaborata dallo chef Peppe Guida, da sempre ambassador del brand di Gragnano.

 

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European Authentic Taste

"Ricetta dello Chef Eleonora Andriolo: Su con lo Spirito"

 

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